Grani e farine

L'azienda coltiva antiche varietà di frumento su una superficie di circa 10.000 m2.

Le farine sono ottenute da macinatura a pietra, in grado di conservare tutte le proprietà contenute nella cariosside che non vengono alterate dal riscaldamento provocato dalla molitura industriale.

Dal punto di vista nutrizionale la parte più pregiata del chicco è l'embrione, che nelle nostre farine non viene estratto preventivamente per essere utilizzato dall'industria farmaceutica o cosmetica.

Si producono tre tipi di farina differenziata in base al contenuto di crusca:

  • Farina bianca tipo O;
  • Farina semi-integrale tipo 1;
  • Farina integrale

La nostra farina è particolarmente indicata per gli usi panificatori ricordando che l’integrale trattiene molta più acqua; è ricca di glutine e il pane che ne deriva si mantiene morbido a lungo.
La coltivazione del grano si radica profondamente nella storia delle comunità rurali e finchè non si interromperà manterremo un pezzo della nostra identità.

BREVI CENNI STORICI  SUL FRUMENTO

Il frumento (Triticum aestivun) è la pianta di maggior rilievo nell’alimentazione umana.grani e farine
È coltivato in tutti i continenti (è stato diffuso in epoca coloniale in America e Oceania) e i paesi maggiori produttori sono Russia, USA, Cina, India, Canada.
La sua origine risale agli albori dell’agricoltura, circa sei-ottomila anni fa ed è riconducibile alle zone transcaucasiche e mesopotamiche.
Era coltivato dagli Egizi ed in epoca preromana costituiva la base dell’economia di numerose popolazioni.
Il frumento come lo conosciamo deriva da incroci, ibridazioni e mutazioni di antiche specie geneticamente più semplici (triticum boeoticum e triticum monococcum) capostipiti dei frumenti coltivati e originari dell’asia minore e della transcaucasia; seguirono altri incroci con specie selvatiche che furono coltivati lungo le sponde del Nilo. Le specie più recenti sono Triticum Spelta e Triticume aestivum anteriori al 4000 a C.
La coltivazione del frumento fu rivoluzionata tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo con l’invenzione dell’attacco rigido (giogo) e dell’aratro di ferro: in meno di cento anni la produzione per unità di superficie triplicò:il più grande progresso produttivo della storia dell’agricoltura.
La tecnica di lavorazione si affinò con l’introduzione della ruota persiana ad opera degli arabi, che si diffuse rapidamnente in tutte le zone d’Italia e che sfruttava le acque correnti per azionare la macina del mulino, tecnica pervenutaci intatta e che ancora usiamo per macinare le nostre farine, che conservano tutti gli elementi naturali proprio per questa lavorazione che è particolarmente lenta (circa 40 Kg di frumento all’ora).
Con l’introduzione della meccanizzazione in agricoltura i tempi di lavorazione  nei campi di grano si sono ridotti drasticamente:

  • Mietitura a falcetto 1 m2 ogni 3 minuti;
  • Mietitura a falce 1 m2 al minuto;
  • Macchina mietitrice 1 m2 ogni 15 secondi;
  • Macchina mietitrebbiatrice 1 m2 al secondo.


Anche la trebbiatrice dopo essersi evoluta per quasi per quasi cento anni tra il 1800 e il 1900  è stata abbandonata, soppiantata dalla mietitrebbiatrice.
Questo si è tradotto anziché in una migliore condizione di vita dei coltivatori di grano, in un progressivo abbandono della sua coltivazione dapprima in montagna, poi in collina e poi in pianura; attualmente la cerealicoltura è in crisi anche nelle grandi pianura degli USA. In pianura padana il prezzo di mercato non è sufficiente a coprire i costi di produzione: il prezzo è inferiore a quello di trent’anni fa (come quello del pane?)


PREZZO TRASPARENTE

Nella composizione del prezzo di 1 Kg della nostra farina entrano le seguenti voci:

Sacchetto + etichetta € 0.10
Macinatura € 0.25
Mietitura € 0.20
Trebbiatura € 0.25
Protezione cinghiali
€ 0.15
Coltivazione € 0.60 (compreso ammortamento macchine)
Trasporti € 0.10 (si recuperano con uso di paglia e crusca)
TOTALE € 1.65

Il grano si semina a ottobre, con rotazione dei terreni e apporto di letame proveniente dal nostro allevamento. La raccolta avviene in agosto.
La mietitura si effettua con una macchina che si chiama “mietilegatrice la quale taglia il grano e lo lega in covoni (mazzi di circa 2 Kg ciascuno di cui circa 1 Kg di grano e 1 Kg di paglia). Dopo un periodo in cui si conservano i covoni accatastati in forma conica (mesca) o al coperto, si trebbia con una trebbiatrice fissa: da una parte esce il grano, dall’altra la pula e la paglia.
Il grano viene posto in sacchi e quindi conservato fino al momento della molitura: nel nostro caso si moliscono circa 100 Kg di grano alla volta in modo che ogni 15 giorni ci sia la farina fresca che conserva intatte le caratteristiche organolettiche e compositive.
La molitura avviene con macine in pietra e quello che ne fuoriesce è farina integrale, che viene setacciata per l’ottenimento di farine bianche.